TORRE PENTAGONALE ORBETENGA (XI SECOLO)

La Torre pentagonale venne fatta edificare intorno all’undicesimo secolo dalla famiglia degli Obertenghi,
grandi feudatari del Sacro Romano Impero a cavallo fra primo e secondo millennio.
Alta 25 metri, possiede forme architettoniche romano-bizantine con elementi pisani ed è praticamente
intatta
. L’unico restauro fu curato agli inizi del XX secolo dall’architetto, archeologo e pittore portoghese
naturalizzato italiano Alfredo d’Andrade, all’epoca Sovrintendente alle Belle Arti di Liguria e Piemonte e a
cui dobbiamo la riqualificazione di numerose chiese e castelli dell’Italia nord-occidentale. In questo caso si
trattò di riparare i danni subiti dal bombardamento dell’esercito austro-russo nel 1799 e di risanare
integralmente le opere murarie e lignee. Grazie a questi lavori oggi la Torre è Monumento Nazionale.
Per la sua posizione la torre costituiva il fulcro del sistema difensivo, sia verso la Porta Sovrana che sugli
altri lati, muniti di feritoie a difesa delle porte laterali.
L’accesso alla torre era consentito da una stretta porta tutt’oggi visibile, posta in rapporto col castello che
le sorge accanto
mediante un ponte levatoio o attraverso il camminamento superiore delle mura.
L’attuale porta di accesso risale invece al 1759.
Da giugno 2023 la Torre diventa sede del MAP Museo Arti e Paesaggi creato dal Comune in sinergia con
Musea che da alcuni decenni si dedica alle startup museali, insieme all’artista Walter Tacchini, a Liguria
Vintage e all’eccellenza del Museo Etnoarcheologico Castiglioni di Varese.

ESPOSIZIONI

ARCHETIPI DANZANTI

Con l’apertura del MAP_Museo Arti e Paesaggi di Arcola inizia una lunga stagione di proposte espositive di rilievo che mirano a valorizzare il territorio e a creare sinergie anche interregionali. Archetipi danzanti con le maschere in ceramica di Walter Tacchini e quelle africane del Museo Castiglioni di Varese vuole far riflettere sulla forza evocativa dell’archetipo in un luogo dove la maschera è importante nella tradizione dell’Omo ar bozo e dove le attività artistiche si moltiplicano per continui scambi culturali.
L’esposizione, già avviata nel 2022 a Varese e Como e curata da Debora Ferrari e Luca Traini con Marco
Castiglioni e Sara Conte, è realizzata da Musea Trarari TIPI in collaborazione con Museo Castiglioni di Varese, insieme a vari partner territoriali che ne hanno apprezzato il valore.

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